Quando l’inverno stringe il suo abbraccio più gelido sulla Lucania, Tricarico si prepara a un risveglio ancestrale. Nelle notti più lunghe di gennaio, la città arabo-normanna custodisce un segreto che sta per svelarsi: l’antico rito di Sant’Antonio Abate, preludio magico al Carnevale che si estenderà fino al 2 Marzo.
La Notte del Fuoco Sacro
Il sipario si alza la sera del 16 gennaio, quando le ombre si allungano sui vicoli secolari di Tricarico. Alle 20:00, il silenzio avvolge la chiesa di Sant’Antonio Abate, dove la comunità si raccoglie in un’attesa carica di aspettativa. È solo il preludio a quello che accadrà un’ora più tardi, quando, alle 21:00, le fiamme del grande falò squarceranno l’oscurità. Il fuoco danza al ritmo di canti antichi, tramandati di generazione in generazione, mentre le voci si fondono con il crepitio delle fiamme in una sinfonia primordiale.
L’Alba dei Campanacci
Ma è all’alba del 17 gennaio che Tricarico rivela la sua anima più profonda. Quando il cielo è ancora un velo scuro trapunto di stelle, alle 5:00 del mattino, nella Casa delle Associazioni in Via Rocco Scotellaro, inizia un rituale antico quanto il tempo: la vestizione delle maschere. Figure mitiche prendono vita, mentre il suono dei primi campanacci, alle 5:30, rompe il silenzio dell’alba, risvegliando non solo il paese, ma memorie ancestrali sepolte nel cuore della terra lucana.
Il Risveglio della Mandria
L’aria fredda del mattino si riempie di promesse quando, alle 8:00, le Maschere si riuniscono per la colazione presso la chiesa di Sant’Antonio Abate. È un momento di comunione, di forza condivisa, prima del grande momento. Alle 10:00, la Santa Messa precede un gesto antico: la benedizione della mandria, un ponte tra sacro e profano, tra devozione e tradizione. In questo momento solenne, le maschere compiono tre giri rituali intorno alla chiesa di Sant’Antonio Abate, un movimento circolare che evoca antichi riti propiziatori, mentre il suono dei campanacci si fonde con le preghiere, creando una melodia che attraversa i secoli.
La Danza della Tradizione
Alle 11:00, il corteo prende vita. La mandria delle Maschere si muove dalla chiesa come un fiume di suoni e colori, serpeggiando attraverso il centro storico. I campanacci raccontano storie di transumanza e di vita pastorale, mentre le maschere danzano nelle strade come apparizioni di un tempo senza tempo.
Il momento culminante arriva quando, alle 11:40, il corteo raggiunge Piazza Garibaldi. Qui, alle 12:00, si consuma il rito della consegna della mandria al conte, seguito dalla pantomima tra conte e capo-massaro: un teatro vivente che racconta di potere e popolo, di contrasti e riconciliazioni.
Le Notti di Serenate
Con il tramonto del 17 gennaio, mentre le maschere si ritirano e i campanacci tacciono, un nuovo capitolo del Carnevale si apre: iniziano le magiche serate delle serenate. Le vie di Tricarico si riempiono di melodie d’amore e di tradizione, mentre gruppi di musicanti attraversano il paese portando canti di corteggiamento sotto i balconi delle giovani innamorate. È questo il momento in cui la festa si trasforma, assumendo toni più romantici e misteriosi, dando inizio a un periodo di musica e poesia che accompagnerà la città fino alla fine del Carnevale.
Una Tradizione che Vive
Questo rito non è solo uno spettacolo, ma un respiro della memoria, un battito del cuore di Tricarico che continua a pulsare attraverso i secoli. È un invito a viaggiare nel tempo, a diventare parte di una storia che continua a scriversi.
Vi aspettiamo a Tricarico, dove il tempo si ferma e la magia prende vita, dove ogni campanaccio racconta una storia e ogni maschera custodisce un segreto. Venite a scoprire l’inizio di un Carnevale che non è solo festa, ma viaggio nell’anima più autentica della Lucania.
Pro Loco Tricarico