Entusiasmo e partecipazione giovedì 23 gennaio a Potenza, nell’ambito dell’incontro LucAS Agorà sul tema della Epidemiologia partecipata, organizzato con il supporto della FARBAS nell’ambito del Progetto LucAS.
La sala del Museo Archeologico Provinciale “Arturo Lacava” a partire delle 17:30 si è affollata, grazie a un pubblico attento e partecipe, fatto di Sindaci, medici, esperti di settore e componenti di diverse associazioni che operano sul territorio.
Dopo i saluti istituzionali che sono stati affidato al Presidente della Provincia di Potenza Christian Giordano a prendere la parola Michele Busciolano, Responsabile Esecutivo del progetto LucAS, che è intervenuto per consegnare ai presenti in sala una panoramica sulla genesi del progetto.
A parlare di “Edidemiologia Descrittiva: ambiente e salute in Basilicata”, Annibale Biggeri – Componente CTS Progetto LucAS e Professore di statistica medica dell’Università di Padova, che si è soffermato sulle strategie di sintesi dell’informazione sulla frequenza delle malattie: “L’impegno è quello di trovare un modo standardizzato di affrontare il tema, con la consapevolezza che alcune patologie non vengono indagate mentre altre sì. C’è bisogno allora di una condivisione su come interpretare i dati delle indagini sulle aree a rischio. Ed è per questo che LucAS affianca all’epidemiologia descrittiva, dati alimentari, dati antropologici e dati socioeconomici”.
“Bisogna essere umili e aprirsi al confronto e al dialogo”, ha concluso il professor Biggeri, prima di passare la parola a Chiara Piccolo, assegnista di ricerca psicologia sociale Università di Padova, intervenuta sul tema dell’Epidemiologia partecipata: “Si tratta – ha spiegato – di un metodo, di un approccio, che sipropone di dare un ruolo attivo alle persone in maniera multidisciplinare, abbattendo anche la distanza legata a ruoli e professioni. Un ruolo attivo, quindi, in tutte le fasi della ricerca, dall’inizio fino alla diffusione degli obiettivi, con pari dignità dei saperi”.
Nelle sue conclusioni il Prof. Enzo Alliegro – ordinario di antropologia, Università di Napoli Federico II, FARBAS – ha sottolineato: “Abbiamo puntato sul ruolo attivo di comunità, istituzioni e associazioni perché entrino in modo attivo a far parte di questa ricerca. E affinché questa interlocuzione non sia retorica, ma reale, questo progetto va considerato come un’umanizzazione dell’epidemiologia, che cerca di capire per il territorio che cosa è sano e che cosa è patologico. Cosa significa per le popolazioni curare e mettere in sicurezza”.
In chiusura dei lavori, Rosa Anna Cifarelli- Responsabile Scientifica Progetto LucAS ha annunciato nuove iniziative a breve sul territorio e la necessità di presidi pubblici di associazioni che si mettono a disposizione della popolazione. “Siamo un Regione grande con piccoli Comuni. Dobbiamo andare nei luoghi e raccontare le nostre attività con la stessa passione con cui conduciamo studi e ricerche”.