
Si è costituita nella città di Potenza alla presenza della SVIMAR, LA SCALETTA di Matera, ALTO CASERTANO di Riardo (CE), ANGILLA VECCHIA di Potenza, INSIEME PER AVELLINO E L’IRPINIA di Avellino, FICEI di Roma, ORIZZONTI di Termoli, CENTRO STUDI EDILIZIA REALE di Avellino la “Federazione delle Associazioni del Sud”.
In questi anni, queste associazioni, insieme a tantissime altre, hanno animato il dibattito pubblico nel Mezzogiorno d’Italia. Da Contursi, Potenza, passando per Avellino, poi Taranto, Pompei, Matera, Eboli ed infine Agnone, questi solo i più importanti dei luoghi, dove abbiamo condiviso momenti di confronto che hanno portato ad una scelta ben precisa, mettere a sistema i nostri territori, intercettando le infinite associazioni attive, che non si rassegnano a lottare per la crescita economica, sociale e culturale del nostro Sud. Mancano pochi giorni alla commemorazione degli 80 anni dalla liberazione dal nazi fascismo e dalla fine della seconda guerra mondiale e nessuno può negare che gli ordini globali sono in fase di grande evoluzione. Il mondo è in profonda trasformazione e, nonostante tutto, se sentiamo la necessità di costituirci in Federazione delle associazioni, è proprio per superare la “logica del campanile”.
Col nostro impegno non ci rassegniamo all’idea che il Sud, il Mezzogiorno d’Italia, possa essere estromesso dalla storia. Da mesi stiamo cercando di tenere alta l’attenzione, cercando di entrare nel merito del dibattito pubblico nazionale, facendo proposte concrete. La Federazione Civica del Sud è necessaria all’Italia intera, come all’area Mediterranea che guarda verso il continente africano. Di fatto, tutto questo, rappresenta una speranza per il Mezzogiorno, anche per tutti i nodi irrisolti della cosiddetta “questione Meridionale”. Troppi giovani sono in fuga, per non parlare della denatalità, molte crisi aziendali sono aperte e alcune nemmeno affrontate, il lavoro è precario e i redditi sono bassi, infine le infrastrutture strategiche fanno fatica ad essere realizzate.
Se cresce il Sud, crescono tutti ed è arrivato il tempo di farci sentire, pertanto è di fondamentale importanza, elaborare nei giorni a seguire un documento condiviso, coinvolgere le istituzioni comunali, i sindacati, i presidenti di Regione. Sollecitare un momento di ascolto per poi inviare richiesta di incontro al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Vogliamo far sentire la nostra voce, anche perché nelle agende politiche dei partiti nazionali, le esigenze del Sud sono inascoltate, diciamo poco considerate. Pensiamo che anche la corsa agli armamenti, rischia di frenare gli investimenti già previsti sia nei fondi del PNRR e sia nei Fondi di Coesione Sociale, su questo fronte dovremmo essere molto attenti e vigili. Infine riteniamo che siano di grande attualità politica, il riassetto istituzionale e le competenze amministrative, come prevede la nostra Costituzione. E’ arrivato il tempo di parlare di macroregione del Mezzogiorno, o almeno di intese interregionali, le province devono ritornare ad avere una loro funzione politica, come previsto dalla Costituzione.