otenza sarà presente a ‘Terra madre Salone del Gusto’, in programma a Torino dal 22 al 26 settembre prossimi. Terra Madre Salone del Gusto è il più grande evento internazionale dedicato al cibo e alle politiche alimentari. Nasce nel 1996 per iniziativa di Slow Food, associazione presente oggi in 160 paesi del mondo, quest’anno organizzata in collaborazione con la Città di Torino e la Regione Piemonte. “Un evento di portata internazionale – spiega l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Potenza, Stefania D’Ottavio – al quale abbiamo deciso di partecipare anche alla luce dei numeri davvero importanti che tale appuntamento comporta.
Basti pensare che nell’ultima edizione sono stati oltre 600 gli espositori, oltre 1.100 gli eventi con quasi trecentomila persone coinvolte. Sarò presente nella giornata conclusiva, il 26 settembre alle 16,30, per partecipare all’incontro ‘Alla scoperta dei sapori del territorio potentino – Cereali e legumi nella cucina della tradizione’. Grazie anche al supporto della Regione con la quale abbiamo condiviso questa nostra partecipazione, parleremo delle tipicità di un territorio che ne raccontano la storia e condurremo tutti alla scoperta dei sapori del territorio di Potenza con i cereali e i legumi che sono protagonisti nelle ricette della tradizione. Ricorderemo inoltre come Potenza sia il capoluogo di regione più alto d’Italia, con l’impianto di scale mobili più lungo d’Europa, il secondo al mondo, quinta in Italia per quantità di verde pubblico pro-capite. Numerosi i parchi cittadini, ai quali si somma la presenza di un bosco che si estende per oltre sette chilometri e che rappresenta idealmente una porta d’accesso all’Appenino, in una sorta di cerniera tra le diverse regioni che la distesa di alberi congiunge.
Decine le strutture ricettive presenti in città e nell’immediato hinterland, dai B&B standard a quelli comfort, dagli alberghi alle case-vacanza, dagli agriturismo agli affittacamere. E decine sono i prodotti e i piatti tipici di un territorio che custodisce, anche in ambito culinario, cerealicolo, ortofrutticolo e per quel che riguarda l’allevamento, le tradizioni, i sapori, gli odori i colori di una storia che si è conservata nei secoli, forse anche grazie alla distanza che la separa dai principali centri del Mezzogiorno. Un insieme di caratteristiche dunque, che fanno di Potenza, che comunque è una città di servizi, con uffici ministeriali, regionali, provinciali, comandi regionali delle forze dell’Ordine, sede di Arcidiocesi, di Università e Azienda ospedaliera, un luogo un po’ fuori dagli schemi.
Un luogo, meglio, uno spazio nel quale l’uomo ha ancora un ruolo da protagonista, che offre all’imprenditoria locale e a quella che dovesse interessarsi a una terra che racchiude un ponte di epoca romana accanto all’unico ponte al mondo poggiato su una membrana di cemento, la possibilità di investire, di creare sviluppo, di generare percorsi virtuosi fondati su una città capace di emozionarsi e far emozionare. Una città smart, aperta all’Europa e al Mediterraneo, ma una città senza fretta, senza affanni, dove aria, acqua e cibo si lasciano ancora gustare, godere, vivere”.