Il voto per la Presidenza della Provincia di Matera può essere l’occasione per rilanciare un laboratorio politico di centro-sinistra che sappia rispondere a pieno alle necessità dei territori.Sarebbe importante, proprio in questa fase confusa, aprire un dibattito e un confronto su dove siamo, su cosa dobbiamo scommettere e su quali linee di sviluppo vogliamo spingerci.
Se, ad esempio, gli obiettivi del rilancio passano o meno dagli investimenti del PNRR, dalla logistica, dalla ferrovia, dalla retro-portualità, dall’aviosuperficie e, quindi, dalla Zes, quali principali direttrici di sviluppo non solo della provincia di Matera ma dell’intera regione Basilicata.In un tempo complicato come quello che stiamo vivendo (penso al caro energia che sta indebolendo famiglie e imprese), è necessario avere consapevolezza e idee chiare su dove vogliamo andare.
E allora, ricostruire il centro-sinistra significa ricostruire un soggetto politico che sappia osservare la realtà nella sua complessità e comprendere la profondità delle dinamiche umane, sociali, culturali ed economiche che agitano e animano la vita dei cittadini.Continueremmo a sbagliare se ragionassimo nell’esclusiva logica dei destini personali; l’auspicio è che questo voto ci faccia ripiegare tutti in una profondità di analisi e di pensiero, in modo da valutare non solo i profili ma anche i territori più utili a guidare questa fase politica complessa, ma allo stesso modo ricca di opportunità.
Ed è proprio la qualità delle proposte che deve qualificare ad esempio, la politica riformista, alla quale mi sento di appartenere; una politica che sia in grado di uscire dall’approccio meramente ideologico e si rimbocchi le maniche nel tentativo di trovare soluzioni nuove ed efficaci ai problemi.Penso alla giustizia sociale, all’inclusione, alla cura ed emancipazione dallo stato di bisogno, alla creazione di condizioni socio-economiche, grazie alle quali ciascuno può sentirsi libero di esprimere il proprio potenziale.
Ecco, tradurre questi valori e questi slanci in politiche amministrative concrete- che poi è la sfida di chi ogni giorno è alla guida delle proprie comunità- deve essere il compito di una sinistra avanzata, progressista e riformista.E allora le due opzioni, quella riformista e quella progressista, sono indispensabili per un centro-sinistra rinnovato, perché conservano e coltivano entrambe un terreno comune di critica culturale del modello sociale.