Metaponto. Quasi tutta allagata la borgata, sommersa in alcuni tratti da oltre mezzo metro di acqua e fango provenienti dal canale di bonifica posto a nord, che esondando dal suo alveo di cemento ha trasformato le strade in canali come a Venezia ed ha sigillato i suoi abitanti in casa, a partire dal pomeriggio di domenica. Anche la pineta è stata sommersa da un metro d’acqua proveniente dal vicino fiume Bradano.
Una fortissima mareggiata ha scavalcato il lungomare e si è riversata sulla passeggiata, distruggendo le barriere in legno e ferro zincato, che vengono alzate d’inverno per trattenere la sabbia sollevata dal vento. Danneggiati gravemente anche alcuni stabilimenti balneari sul lungomare ed altri verso il Basento, difficili da raggiungere per la presenza di estesi e diffusi allagamenti dovuti alla pioggia intensa di ieri pomeriggio e di stanotte. Anche la zona archeologica è tornata sott’acqua per la seconda volta in meno di due mesi, mentre si stanno ancora quantificando i danni degli allagamenti d’inizio ottobre.
La strada statale 106 ionica è interrotta da ieri sera all’altezza del ponte sul fiume Bradano e poi, in direzione Taranto, in località Pantano e Chiatona per la presenza sulla sede stradale di fanchiglia e sassi lasciati dalle esondazioni del fiume Bradano e del torrente Lato.
Nel primo pomeriggio è prevista, inoltre, l’apertura automatica di una paratia della diga di san Giuliano, il cui invaso nelle ultime 24 ore è passato da 35 milioni di metri cubi a quasi 65, svolgendo una funzione di mitigazione degli allagamenti a valle, aggiungono i tecnici del Consorzio di bonifica di Metaponto, che assicurano di averne dato opportuna e puntuale comunicazione a tutte le autorità della zona: dai sindaci ai prefetti di Matera e Taranto. Ciò comporterà la massima allerta nel metapontino, soprattutto in agro di Montescaglioso e nella zona fra Serramarina, Metaponto e Marina di Ginosa. Il servizio agrometeorologico lucano dell’Alsia rende noto che a Metaponto, nelle stesse ore, sono caduti 118 millimetri di pioggia, rispetto ai 13 del giorno precedente; più del doppio rispetto alla media mensile degli ultimi anni. Un po’ di meno rispetto allo scorso 7 ottobre.
Intanto la pioggia è ritornata a cadere abbondante e diffusa su un territorio più vasto rispetto all’ultima bomba d’acqua e le popolazioni del metapontino si preparano ad affrontare le prossime inondazioni, tentando di attenuarne i danni, attenti alle informazioni meteo, che sembrano dei veri e propri bollettini di guerra. A Metaponto un gruppo di cittadini armati di buona volontà e coordinati da Vincenzo Grippo e da Vincenzo Gnoni si è auto-costituito in squadra di protezione civile, pronto a mobilitarsi con una lancia ed una pala meccanica messa a disposizione da Bruno Mianulli. Il clima è ambiato e rispecchia quello delle zone monsoniche, caratterizzate da improvvise ed enormi quantità di pioggia, che provocano inondazioni ed allagamenti tumultuosi e violenti.
A Bernalda e a Metaponto le scuole sono state chiuse per due giorni, fino a martedì, salvo altre proroghe che dovessero rendersi necessarie se il tempo dovesse ancora peggiorare. Molti cittadini di Serramarina sono stati evacuati dalla zona, in quanto molte case coloniche si trovano proprio a ridosso della sponda destra del Bradano. Nel marzo del 2011 dovettero letteralmente fuggire dalle loro abitazioni, inseguiti dall’onda di piena del fiume, che cercava di ghermire più di una volta le ruote posteriori del fuoristrada che li portava velocemente in salvo sul piazzale della borgata.
Pino Gallo