Sant’Arcangelo. “Con l’uso delle piante medicinali e con l’utilizzo della pianta nella sua interezza possiamo trasferire all’uomo tutte le benefiche virtù intrinseche alla stessa e non soltanto l’azione di un determinato principio attivo. E l’uomo può ritrovare lo stato di salute del corpo e della mente”. “Anzi, le terapie naturali forniscono una chiave per aprire le porte di una maggior consapevolezza e di un’armonia che possono aiutarci a vivere meglio anche la malattia”.
Così, il presidente di Unitre Basilicata, il Dr. Antonio Amorosi, nonché medico e primario emerito presso l’ospedale di Villa d’Agri, ha presentato il relatore della serata di studio sulla medicina naturale, il dr. Rocco Carbone. Studioso e farmacista di professione. Sicuramente entrambi discepoli dei greci Ippocrate (V sec. a. C.) e Galeno di Pergamo (XIII sec.) dal cui nome deriva la galenica, cioè l’arte del farmacista di preparare i farmaci nel suo laboratorio.
Una serata, quella organizzata da Unitre Sant’Arcangelo, dedicata alla presentazione del libro Planta medicamentum Naturae, che riporta i disegni ed i profili curativi delle piante medicinali, con la possibilità di osservarle a colori attraverso il QR code.
Un volume di oltre 600 pagine che è stato presentato al Polifunzionale di San Brancato nel corso di una interessante serata dedicata alla “Medicina naturale: trilogia della salute” e che ha mostrato come “si possa curare non solo con i farmaci, ma anche con altri rimedi”, come ha più volte sottolineato l’autore del libro, il dr. Rocco Carbone.
“Un viaggio nella natura anche sconvolgente perché non rientra nei normali parametri delle nostre visioni scientifiche, in quanto siamo andati verso lo scientificismo. Ovvero la possibilità di cure infinite, che da secoli la natura mette a disposizione dell’uomo. In occidente, in effetti, la possibilità terapeutica è stata individuata nello sviluppo scientifico della farmacologia, delimitando anche dogmaticamente, altre possibilità di cure”.
Per Carbone le grandi categorie di cura, che la natura mette a disposizione, possono venire distinte in terapia allopatica, terapia vibrazionale e terapia energetica o meglio definita come riequilibrio energetico. Aspetti racchiusi ed espressi nella triade medicale o trilogia della salute.
“Per allopatia (allos = altro e pathos = sofferenza) l’autore del saggio ha spiegato che si intende un metodo di cura che usa sistemi e mezzi come la chimica, il farmaco, idonei ad aggirare il male, a trasferirlo e portarlo ad un’altra parte del corpo, limitandosi a curare gli effetti e non le cause profonde delle malattie, attraverso un meccanismo di tipo agonismo-antagonismo recettoriale”.
Quanto alla terapia vibrazionale, Carbone ha messo in evidenza come l’omeopatia (omeos = simile e pathos = sofferenza) si rivolge al malato, in quanto la malattia è vista come una perturbazione tra una forza apparentemente sconosciuta e il modus vivendi dell’uomo. Per questa ragione i rimedi omeopatici attivano e stimolano le difese dell’organismo e mettono in pratica i precetti dell’igienismo, anticipando la moderna profilassi. Rimedi omeopatici che agiscono a livello atomico-vibrazionale e non molecolare di massa.
Infine l’autore del saggio ha parlato della naturopatia, che opera un riequilibrio energetico, si rivolge all’equilibrio dell’uomo visto in tutto il suo contesto, in senso olistico, tutto nel suo insieme. “Una malattia, ha detto Carbone, si genera nel tempo anche a causa di un’emozione alterata. L’alienazione, la depressione sono delle malattie originate da un trauma, da un blocco, dall’impedimento a realizzare la nostra presenza e la nostra missione da compiere nella società.
Insomma, mens sana in corpore sano, come diceva lo scrittore romano Giovenale, nato intorno al 50 d. C.. Oppure come diceva un altro scrittore suo contemporaneo, Quinto Orazio Flacco, nativo di Venosa: carpe diem, … “cogli il giorno … Quanto è meglio, qualsiasi cosa accada, accettarla”.
Pino Gallo