In pieno centro di Matera, in via Beccaria, una palazzina di due piani è crollata mentre gli operai incaricati della ristrutturazione si trovavano in pausa pranzo. Sul luogo dell’incidente sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine, avviando le verifiche per assicurarsi dell’eventuale presenza di altre persone all’interno dell’edificio. Un uomo è rimasto lievemente ferito colpito da una scheggia: è stato medicato dal personale della prima ambulanza arrivata sul posto e si è allontanato. Un uomo che era alla guida della sua auto il cui abitacolo è stato invaso dalla polvere ha scelto di farsi controllare in ospedale, avendo subito circa una settimana fa un intervento chirurgico ad un occhio.
Sulle macerie della palazzina crollata è avvenuto anche un sopralluogo con un cane addestrato alla ricerca di persone sepolte, che non ha dato esito. Sul posto si trova anche il sindaco di Matera, Domenico Bennardi.
Questo incidente richiama alla mente un tragico evento accaduto sempre a Matera, in Vico Piave, l’11 gennaio 2014. In quell’occasione, un crollo aveva causato la morte di due persone.
La giustizia italiana si è recentemente occupata di quel caso. A fine 2021, si è concluso a Potenza il processo d’appello relativo alla tragedia del 2014. Tre dei sei imputati sono stati prosciolti, mentre le condanne sono state confermate, sebbene con pene ridotte, per i responsabili dei lavori al pian terreno dello stabile, dove si stavano realizzando i lavori per un ristorante.
Tuttavia, a giugno di quest’anno, la quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Potenza per due degli imputati, rinviando il caso per una nuova valutazione. La decisione riguarda l’ingegnere Emanuele Pio Lamacchia Acito e Delia Maria Tommaselli, entrambi del Comune di Matera, condannati in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione per omicidio colposo.
Fonte TRM NETWORK