Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha scritto una nuova lettera al ministro dei Beni culturali, Gennaro Sangiuliano, per chiedere il supporto del Governo centrale nella soluzione del problema della sede dell’Archivio di Stato cittadino. Dopo la prima lettera del maggio 2023, in cui si segnalava il rischio di chiusura del presidio per carenza di personale, che non ha ricevuto alcuna risposta, il sindaco è tornato sul tema per la sede, con una proposta concreta rivolta anche alla Direzione generale degli Archivi di Stato. Bennardi manifesta la propria apprensione per l’importante presidio culturale rappresentato dall’Archivio di Stato, al pari della biblioteca provinciale “T. Stigliani”, sollecitando una presa di posizione sulla sede di Matera.
«Oggi l’Archivio di Stato si trova in via Tommaso Stigliani -spiega Bennardi- una sede privata che possiede tutti i requisiti e le certificazioni per gestire e ospitare un presidio del genere, con le attenzioni dell’antincendio, l’accessibilità e il trasporto interno di carichi. Si auspica che il ministero e il responsabile ad interim della Direzione generale, predispongano un investimento per l’acquisizione dell’immobile di via Stigliani, anche e soprattutto dopo le certificazioni acquisite grazie all’impegno dei funzionari locali. Sarebbe complicato e lungo ottenere gli stessi requisiti su altri immobili, peraltro tutti da individuare. Quindi la soluzione meno onerosa e rapida -conclude il sindaco- sarebbe quella di acquisire l’attuale sede, ma resta la disponibilità da parte del Comune di individuare un altro eventuale spazio alternativo e tecnicamente idoneo, in accordo con il ministero purché si assuma una decisione risolutiva. A questo proposito, auspico che anche gli altri enti locali della Basilicata, Provincia e Regione, si facciano carico e sostengano questa mia richiesta».
L’Archivio di Stato di Matera svolge funzioni di “tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio documentario dello Stato”, come si legge sul sito web. In particolare, conserva documenti non più occorrenti all’attività amministrativa degli organi giudiziari e amministrativi dello Stato. Fu istituito nel 1955 con decreto del ministro dell’Interno, come sezione di Archivio di Stato dal 1963. Nell’istituto vennero successivamente trasferiti alcuni fondi precedenti l’istituzione della Provincia di Matera; in particolare, le carte della corte ducale di Montepeloso, gli atti dei giudicati regi di epoca napoleonica e borbonica, gli atti notarili del distretto di Matera (1376 – 1878), i catasti provvisori dei Comuni del Materano, lo Stato civile (1809 – 1865) e le carte delle corporazioni religiose. Quindi, un patrimonio storico di inestimabile valore rischia di perdersi per carenza di personale e mancanza di una sede definitiva, come avvenuto a maggio scorso con la chiusura improvvisa e prolungata.