Custodire tradizioni senza tempo, tradizioni uniche e misteriose, è un privilegio che appartiene solo alle comunità che hanno forti legami e una storia antichissima. Montescaglioso è un luogo dove le tradizioni diventano incanto e meraviglia. Il folklore si fonde con l’identità dei suoi abitanti e conferisce ai luoghi un fascino singolare.
E’ quello che è accaduto anche quest’anno con il materializzarsi di figure inquietanti e misteriose : “I Cucibocca”. Alla sua tredicesima edizione,”la notte dei Cucibocca” organizzata dal CEA, dal Comune di Montescaglioso e dal Parco Murgia, ha avuto inizio con la vestizione nella Sala Capitolare dell’Abbazia Benedettina di S. Michele. Un mantello nero, una lunga barba gialla, un disco di canapa, una lampada ad olio, una catena spezzata legata al piede e soprattutto un grosso ago per cucire le bocche. Sono questi gli elementi identificativi dei “Cucibocca” che la notte del cinque gennaio si aggirano per le vie della cittadina bussando alle porte, chiedendo offerte, ma soprattutto minacciando di cucire le bocche dei bambini che spaventati vanno a letto presto in attesa della Befana.Il suono di zampogne e ciaramelle ha accompagnato la sfilata dei Cucibocca lungo le tipiche vie del centro storico, fino a giungere in Piazza Roma. Bambini spaventati e visitatori incuriositi venuti anche dalle vicine regioni hanno assistito ad un rito antichissimo che ha ancora tanti misteri e assume vari significati.
Il gesto di “cucire la bocca” infatti, in questa notte particolare, viene interpretato in vari modi: oltre che a tenere buoni i bambini, vuole porre fine agli abbondanti pranzi delle feste, nonchè ottenere silenzio poiché proprio in questa notte la leggenda vuole che gli animali parlino e predicano il futuro e questo richiede l’assoluto silenzio degli uomini.La sfilata si è conclusa in Piazza Roma con gruppi musicali di cupa cupa e la degustazione del tipico piatto dei “nove bocconi”, che per tradizione si consuma proprio in questa notte e il cui ricavato quest’anno è stato devoluto alla Croce Rossa Italiana.Una manifestazione riuscita che richiama sempre più visitatori e soprattutto offre lo spunto per sostenere e tramandare le tradizioni popolari alle giovani generazioni, perchè una comunità è viva e proiettata nel futuro solo se conosce il proprio passato.
Maria Andriulli
6 Gennaio 2011