Scanzano festeggia i primi 50 anni da quando nel 1974 fu eretto a Comune autonomo, divorziando da Montalbano jonico e da cui, nel 1959 aveva divorziato anche Policoro, divenendo Comune autonomo. Due nuove cittadine che ambivano, così, a divenire autonome, per meglio avviare politiche di sviluppo agro-industriale e turistico-storico balneare, con un retroterra risalente alla civiltà magno-greca.
“Ma quest’anno, dice Domenica Demarco, presidente dell’associazione Unitre Scanzano Jonico, compie 20 anni anche l’associazione che presiedo. Così abbiamo pensato di lasciare una testimonianza storica alla nostra giovane cittadina”.
“Abbiamo, infatti, pensato di “vestire” Scanzano con un abito nuovo in tutti i sensi, quasi una rinascita a vita nuova per festeggiare il 50° dell’autonomia municipale, mettendoci al fianco dell’amministrazione comunale, collaborando con essa e realizzando 2.000 coccarde tricolori, sparse simbolicamente per tutto il paese. Per noi è un onore fare “volontariato puro” per il paese e per la comunità, perché lo spirito di aggregazione deve essere il segreto per la crescita della nostra cittadina, che seppur giovane e forte, è stato vittima di indifferenza e di abbandono”.
“Così abbiamo inteso fare un dono particolare al nostro giovane Comune, ideando e cucendo un abito femminile, come ciliegina sulla torta per i suoi 50 anni di vita amministrativa”, sottolinea felice la presidente del sodalizio.
L’abito è stato pensato e disegnato dalla prof.ssa Grazia d’Alessandro e realizzato con i fondi di Unitre Scanzano. E’ stato cucito da Filomena Tutino e ricamato a mano da Rossella Guarino di Policoro. Il costume tipico è in tessuto rasone lucido di colore blu navi, con un corpino ricamato con frutti di eccellenza del nostro territorio: fragole, uve, albicocche. Fa da ornamento un elegante grembiule verde, simbolo dei nostri campi delimitati dai fiumi Agri e Cavone, resi fertili e lussureggianti dalla loro acqua pura e cristallina e da un sole chiaro e splendente. Sul bordo dell’abito spicca una greca di foglie di ulivo, una pianta secolare, tipica del nostro paesaggio agricolo.
“L’abito, sottolinea la Demarco, è illuminato con una camicetta bianca di misto lino con riccetti e merletti per dare luce al vestito, tradizionale, sì, ma in versione giovanile come appunto è il nostro paese. Lo teniamo esposto nella nostra sede e sarà indossato da Eleonora Laguardia. Prima uscita pubblica a Ferrandina, ove il prossimo 31 agosto parteciperà alla 1^ Edizione del Carnevale Estivo ferrandinese, su invito dell’organizzatrice Carla Casertelli”.
Pino Gallo