Metaponto. Sono passati quasi quattro mesi dall’esondazione dei fiumi Bradano e Basento e le aziende agricole, turistiche e zootecniche del metapontino, del ginosino e del basso Bradano, non hanno ricevuto nemmeno un centesimo di risarcimento per i danni subiti.
Così è nato il Comitato Alluvionati del Metapontino (C.al.me.), i cui soci fondatori sono i fratelli Esposito che hanno perso quasi 300 capi di bestiame e la famiglia Faliero. Presidente l’avvocato Francesco Mitidieri, che ha presentato il nuovo soggetto di rappresentanza sociale, fermamente intenzionato a mettere in campo iniziative forti, per scongiurare il fallimento delle aziende. Al tavolo della presidenza anche Marco Avallone per Terre Joniche, che ha proposto di lavorare uniti e senza divisioni.
Ne è venuto fuori un quadro delle istituzioni pubbliche molto degradato, con Stato centrale e Regione Basilicata lontanissimi dalla drammaticità degli eventi ed assolutamente insensibili a porre in essere anche i primi significativi sostegni economici alle aziende che hanno perso tutto.Anzi, ha sottolineato l’avvocatessa Giulia Bruno, il Consorzio di Bonifica non ha avuto nemmeno il buon senso di rinviare di alcuni mesi il pagamento dei canoni consortili, quasi raddoppiati, mentre il Comune di Bernalda pretende il pagamento dell’ICI sui terreni agricoli sommersi dall’acqua e che risultano in zona avvantaggiata, rispetto al bassopiano della Pizzica, che è classificata come zona svantaggiata.
Insomma un paradosso nel paradosso, cui vanno aggiunte le cartelle di Equitalia, che corrono veloci verso le aziende affogate in un vero e proprio tsunami d’acqua, che in destra Basento, il 19 febbraio, ha raggiunto i nove metri di altezza. Altre cartelle, quelle dell’INPS, dell’IVA, dell’Enel e dell’Acquedotto lucano stanno puntualmente raggiungendo le cassette postali degli agricoltori, che si vedono feriti e umiliati per una seconda volta. Noi siamo abituati a lavorare sodo – gridano forte in assemblea – ed a pagare tutte le cartelle. Ma non in questa dramatica situazione.
Il vice – Sindaco di Bernalda, Masimo Cospite, ha spiegato che in ordine alla sospensione dell’ICI ne dovrà parlare con Sindaco e Giunta, che, a loro volta, si trovano a fare i conti con una forte riduzione delle rimesse dello Stato.Un fiume di pagamenti si sta per abbattere su terreni che non possono aver prodotto nessun tipo di reddito, mentre i meccanici che hanno riparato i trattori, i fornitori di mangimi, che hanno dilazionato i loro crediti in attesa dei ristori economici alle famiglie alluvionate, adesso incominciano a chiedere il pagamento delle loro fatture.
Intanto la famiglia Esposito con mille sacrifici sta ricostituendo il suo patrimonio zootecnico, mentre le tende della protezione civile sono ancora la loro abitazione, poiché, fino a quando non sarà messo in sicurezza l’argine, il ritorno a casa diventa estremamente pericoloso, anche per gli animali in stalla.
Si chiedono quando potranno tornare nelle loro abitazioni a riassaporare il confort delle abitudini quotidiane. Il mare di acqua che li ha inseguiti, mentre si mettevano in salvo, ha portato via tutte le foto ed i filmini delle loro famiglie. Non hanno più nessun ricordo dei loro figli, aggiungono Rosa e Giuseppe Esposito. Sui loro visi è rimasto, però, il sorriso e la forza per reagire alle avversità della natura e con la solidarietà di tutti gli Amici e dei Cittadini andranno avanti a testa bassa, anche se il Governatore della Basilicata, Vito De Filippo, venerdì scorso non li ha voluto nemmeno ricevere nel suo ufficio.
Pino Gallo
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