E’ partita una nuova procedura, per l’inserimento del tratto materano della “Via Appia regina viarum” nel patrimonio Unesco. È quanto emerso dal vertice che si è tenuto stamane a Roma, presso il ministero della Cultura, dove era presente anche il sindaco Domenico Bennardi, per sostenere la causa della città dei Sassi dopo l’inspiegabile esclusione nel luglio scorso. A garantire il massimo impegno del ministero nel rivedere e integrare la documentazione dal punto di vista tecnico-scientifico, è stato il sottosegretario Gianmarco Mazzi, che ha avuto parole di apprezzamento e comprensione per tutti i sindaci, presenti o collegati in remoto, da Latina alla Puglia tarantina e barese (Santeramo, Castellaneta, Laterza, Altamura e Santeramo) con Matera, verso la quale Mazzi ha espresso la sua personale e particolare meraviglia dopo la notizia dell’esclusione.
Una decisione, quest’ultima, motivata da una certa carenza riscontrata da “Icomos”, l’organismo internazionale indipendente che vaglia le candidature per conto dei 21 Paesi Unesco, sulla documentazione archeologica inserita nel dossier del sito lucano e di quelli pugliesi, ritenuta insufficiente e non autentica per dimostrare la storia di questi tratti di strada. Nel frattempo la Via Appia appulo-lucana esclusa, come ha rimarcato Mazzi, resta comunque un patrimonio storico italiano dei territori di riferimento; e come tale ricompresa nel novero di regina viarum, quindi destinataria di tutte le risorse economiche che il ministero riterrà di voler stanziare. Al tavolo ministeriale, l’ambasciatore Unesco Liborio Stellino ha rimarcato l’assoluta serietà e scientificità della prima valutazione, fatta da un organismo indipendente e riconosciuto dall’Unesco.
C’è tempo fino al 31 gennaio 2025 per ripresentare il dossier, integrandolo con ulteriori elementi a sostegno della valenza tecnico-scientifica dei tratti esclusi. Poi già la prossima estate potrebbe esserci una nuova determinazione, e Mazzi ha auspicato di ritrovarsi con tutti i sindaci presenti oggi per una nuova festa. Bennardi ha chiesto chiarimenti sulla diffusione della prima notizia, che aveva fatto gioire tutti i Comuni poi esclusi, compresa Matera e la Regione Basilicata con il presidente Bardi, poi di fatto smentiti pubblicamente, puntualizzando che una migliore circolazione e condivisione delle informazioni con gli enti locali, avrebbe potuto evitarlo. I tecnici del ministero hanno replicato rimarcando il riserbo e la riservatezza richiesti dalla procedura, quindi l’impossibilità di condividere tutte le informazioni. «Sono soddisfatto per le notizie apprese a Roma -ha commentato Bennardi- il ministero ci ha garantito massimo impegno nella procedura di integrazione documentale definita modifica minore, che pare sia stata utilizzata dall’Unesco anche per altri siti importanti come Pompei. Ho ribadito, con gli altri sindaci pugliesi, la massima disponibilità a dare il nostro contributo. Dal ministero è arrivato un segnale importante di condivisione e collaborazione con noi sindaci -ha concluso Bennardi- ma soprattutto un segnale di fiducia nell’esito positivo della revisione procedurale».