Basti pensare ai 222 miliardi di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ai 40 milioni di euro dei Fondi Strutturali Europei (2021/2027), ai 39 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ai 180 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero della Coesione e del Mezzogiorno, ai 15 milioni di euro ricadenti nel CIS per la città di Matera, ai 66 milioni di euro di finanziamenti assentiti per opere pubbliche appaltate o da appaltare. I soldi, mai come ora, ci sono. A mancare sono le idee giuste. Ritornando alle linee programmatiche contenute nel DUP, non si può fare a meno di evidenziare alcuni preoccupanti percorsi di noviziato politico tendente ad ignorare completamente l’eredità di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 (testualmente definita dall’Assessore D’Oppido una “ubriacatura” e “acqua passata”), mortificando l’acquisita reputazione internazionale e la fierezza dei cittadini materani. Basti pensare alla mancata individuazione di politiche strategiche volte a sviluppare quel processo qualitativo che avrebbe dovuto accompagnare la Città di Matera verso una ripartenza turistica consapevole e non lasciata al caso.
Mancano politiche sociali attente e condivise con la città, con la parte più debole di essa. Si naviga a vista. Nel frattempo, però, l’assessore Tantone assieme al Sindaco pensano bene di organizzare una campagna vaccinale (di cui contesto il metodo ma non la necessità) senza fare i conti con le risorse economiche necessarie e, solo dopo, lamentano un mancato supporto da parte della Regione. Forse sarebbe stato il caso di farsi due conti prima di inaugurare, in pompa magna, un centro vaccinale comunale che ha dovuto chiudere battenti in tempi record, sommerso da un sentimento di disapprovazione da parte della comunità materana per le modalità con le quali si è inteso vaccinare alcune categorie a discapito di altre.
Cosa ancor più mortificante, rileva Nicola Casino, è la modalità con la quale si è pensato di alimentare -in limine litis- il capitolo di spesa relativo alle Attività Produttive e, cioè, togliendo risorse in bilancio dall’assistenza agli anziani attraverso un’emendamento che ha dell’assurdo, se si considera che non si sono poi trovate risorse per promuovere una indagine epidemiologica seria, a tutela della salute dei cittadini. Ci saremmo attesi, come opposizione, che il Sindaco e il suo faraonico Staff avessero fatto uno strappo alla regola, limando i propri compensi attraverso emendamenti atti a scongiurare la morte di un settore, come quello delle Attività Produttive, fondamentale per la vita della nostra comunità. Ed invece, apprendiamo, che Domenico Bennardi e Antonio Materdomini sono in partenza per la Capitale dell’Azerbaigian, con una spesa di ulteriori 2.500 euro per la nostra comunità. Nel frattempo, nella nostra città, la pandemia sembra non lasciar tregua, il centro vaccinale comunale continua ad essere chiuso per assenza di risorse ed i giovani continuano a fuggire per mancanza di lavoro”.