Siamo nel 1974 a Marsicovetere, in Provincia di Potenza, dove tutta la comunità è unita ed entusiasta nell’organizzare la prima sagra del suo prosciutto. É proprio il caso di dire che il passato è sempre presente. E il presente è sempre scritto nella storia. E della storia che ‘esiste solo se c’è qualcuno che la racconta’ ne sanno qualcosa le 8 mani che hanno messo nero su bianco i “Cinquant’anni per la sagra del prosciutto”. Bove Terenzio, Giocoli Salvatore, La Bollita Paolo, Varallo Nicola: sono i nomi di quelle 8 mani che hanno scritto un libro come simbolo di un doveroso omaggio a quella comunità; culla di valorose testimonianze. “Il Presidio esiste perché c’è una storia del prosciutto” – dichiarano gli autori. Tutto nasce nelle mura domestiche in realtà, dove il prosciutto viene considerato quasi come un membro di famiglia. Ma facciamo un passo avanti: oggi è l’ottava meraviglia della gastronomia lucana e dal sapore autentico. Ma quali sono le sue caratteristiche? O meglio dire quelle del Prosciutto di Marsicovetere: colore dal rosso al rosa, sapore dolce, aromatico, morbido, con un grasso bianco di circa 2 centimetri.
Anno 2024, Marsico Nuovo, Provincia di Potenza. Siamo nella sede dell’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, dove tutta la comunità è entusiasta per la nascita del Prosciutto di Marsicovetere come Presidio Slow Food, traguardo fortemente sostenuto dal Parco. Tra i presenti il Commissario Straordinario del Parco, Antonio Tisci, Massimo Macchia Sindaco di Marsiconuovo, Marco Zipparri e Maria Carmela Cariglia, rispettivamente Sindaco e Vice Sindaco del Comune di Marsicovetere, gli esponenti di Slow Food tra cui il Professore Ettore Bove, responsabile della condotta Slow Food Val D’Agri e Angela Ciliberti responsabile Presidi Slow Food Basilicata, i componenti delle commissioni agricoltura e ambiente di entrambe le camere, l’Onorevole Marco Cerreto e il Senatore Gianni Rosa, Ettore De Conciliis, capo segreteria del Sottosegretario Claudio Barbaro, che ha rappresentato il Ministero dell’Ambiente e della transizione energetica. “È il primo riconoscimento della qualità agroalimentare del territorio del Parco come risultato della qualità ambientale. Riconoscimento che va nella direzione della valorizzazione delle attività tradizionali tipiche del Parco e che costituiscono una delle grandi risorse del nostro territorio che proprio l’Ente Parco intende valorizzare” – dichiara Tisci. Il Parco ha dal 2023 sposato al filosofia del buono, del pulito, del giusto di Slow Food, l’associazione internazionale composto da centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. “Era rimasto solo un produttore” – sottolinea Ciliberti, specificando il quanto sia difficile portare avanti una produzione di qualità senza una rete di supporto. Tuttavia, grazie all’impegno della Condotta Slow Food Val d’Agri, è stato possibile coinvolgere un secondo produttore. L’obiettivo ora è quello di far crescere questa rete”.
“Il raggiungimento del Presidio del Prosciutto di Marsicovetere – spiega invece il Professor Bove – è stato un percorso abbastanza lungo anche se è solo con la riattivazione della Condotta Val D’Agri che si è posto il problema sul come dare una maggiore rilevanza e visibilità a questo prodotto”. Ricordando la nascita del Presidio Slow Food regionale della Basilicata nel 2019 e le sue cinque condotte: Vulture, Alta Val d’Agri, Potenza, Area Sud Basilicata e Matera. Ma cosa serve per la buona riuscita del prodotto finale? L’origine dei suini, il loro allevamento, il luogo in cui avviene quasi per magia la trasformazione del prosciutto pronto da gustare. Il professor Bove ci racconta meglio come quattro debbano essere le caratteristiche per entrare nella famiglia Slow Food. Dopo aver individuato come il prodotto sia a rischio di estinzione e perciò degno di essere tutelato si deve rispondere positivamente al requisito di storicità (e 50 anni sono più che sufficienti), ambiente/territorio consono (gli oltre 1.000 metri possono bastare), tecnica (allevamento dei suini allo stato brado o semi brado che equivale ad animale sano), mercato, dunque domanda e offerta, uscito dalle logiche strettamente familiare di produzione e consumo. E ne sanno di più i due produttori: Vincenzo Giocoli di Marsicovetere ed Emidio Petti di Viggiano. Ognuno con una storia diversa, ma insieme per lo stesso amore. Si perché, tra gli ingredienti genuini che dà quel sapore unico al prosciutto, c’è anche lui: l’amore. L’amore per una terra, quella propria. “Quella terra nella quale – come evidenzia il Sindaco Zipparri – il Prosciutto si crea ed è eccellenza del luogo insieme al tartufo che invece si cerca. Presidio come un impegno dunque per tutta la comunità” – sottolinea Zipparri, specificando come il Prosciutto di Marsicovetere debba essere un vero e proprio biglietto da visita.
“Dobbiamo essere ambasciatori del prodotto senza cadere in circostanze di nicchia” – conclude. Vincenzo Giocoli è il referente dei produttori del Presidio, oltre ad essere il primo produttore, e rappresenta la terza generazione della famiglia Giocoli che da 50 anni dedica la propria vita alla produzione del prosciutto di cui ogni fetta è frutto di un’antica arte tramandata. Ad oggi si è aggiunto un secondo produttore: Emidio Petti che assieme al fratello Antonio ha dato vita allo stesso percorso. Sono Giocoli e Petti gli unici due produttori della zona, ma l’impegno è quello di allargare la cerchia. Al fine, infatti, di sensibilizzare più persone a ‘quella storia’ che merita di essere tramandata alle nuove generazioni, sono in corso degli incontri con le scuole del posto. Presidio, dunque, anche come come riconoscimento su cui lavorare stando accanto ai produttori allargando la loro cerchia. E a tal proposito che è stato firmato, lo scorso 17 ottobre, nel corso della conferenza stampa, il Protocollo d’intesa tra il referente dei produttori del Presidio Vincenzo Giocoli ed il Comune di Marsicovetere, accordo che prevede l’impegno del Comune ad individuare e mettere a disposizione locali pubblici per la stagionatura del prodotto oltre che impegnare i produttori nel rispettare i criteri stabiliti dal disciplinare Slow Food in cui emerge principalmente che il prosciutto può essere prodotto solo nell’alta Val D’Agri e l’ultima fase della stagionatura, che va dai dodici/sedici mesi ai ventiquattro/ trenta mesi, nel centro storico di Marsicovetere. Lo scorso nove e dieci novembre, a Marsicovetere, quella stessa comunità ha organizzato la festa del Prosciutto di Marsicovetere come Presidio Slow Food, con la collaborazione di Slow Food Val D’Agri, associazione A.L.B.A., Guide del Parco Nazionale Appennino Lucano associate AIGAE, Associazione Oltrelimite, e con il patrocinio del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano e del Comune di Marsicovetere.
Festa anche come occasione per immergersi in quelle bellezze paesaggistiche e in quei percorsi mozzafiato che solo quello scorcio della Basilicata può dare; sì perché ogni posto è unico, autentico. Le visite guidate nel borgo di Marsicovetere, a cura dell’Associazione ALBA, l’escursione nel Parco dell’Appennino Lucano “L’acquedotto dell’Agri ai piedi della Grotta”, a cura dell’associazione “Oltrelimite”, e l’escursione “Verso la Laura”, a cura delle Guide del Parco, hanno coccolato i tanti turisti presenti. Il Sindaco Zipparri ha commentato: “Non solo da Sindaco, ma anche come cittadino è bello vedere il proprio paese unito in nome di questa ottava meraviglia. Abbiamo riscontrato come ci sia anche un turismo slow in cui si predilige cioè la qualità dell’esperienza. Puntiamo ad entrare con un nostro spazio nella Bit e creare un comitato” – specificando come questo Presidio sia solo il punto di partenza e non di arrivo.
“È doveroso ricordare anche la famiglia Pietrantuono che ha da sempre partecipato alla promozione del Prosciutto. Oggi la macelleria non esiste più, ma tra i pionieri oltre alla famiglia Giocoli con Salvatore detto Turino, immancabili sono sempre stati i fratelli Angelo e Antonio Pietrantuono” – sottolinea Zippari. Un riconoscimento dalle radici lontane proprio in quell’antico borgo che appena nato, nel XII secolo, era inconsapevole del successo che avrebbe avuto. Un Presidio nato con il fine di incentivare, ancora ed ancora, quelle potenzialità di quel borgo arroccato sui 1037 metri sul livello del mare costituito dal microclima unico dei monti freddi del Monte Sirino che unitosi ai caldi provenienti dal Golfo di Policastro garantiscono temperature favorevoli alla stagionatura anche nel mese di agosto. Un Presidio nato per dire sì alla valorizzazione dei luoghi di stagionatura tradizionale della montagna lucana, un simbolo importante che racchiude l’identità insieme al tartufo di una comunità unita. Un evento, come quello della festa del Presidio, anche come occasione per scoprire e riscoprire le antiche botteghe, i vicoli del Borgo, i profumi della genuinità con la presenza di stand degustativi di prodotti tipici locali con veri e propri laboratori del gusto che hanno arricchito il palato dei più: dall’arte casearia, al tartufo, al miele, alle castagne, tutti prodotti di un’unica terra che ha visto sudare infinite mani, che ha visto racchiusi sacrifici sì, ma anche tante soddisfazioni. Emozioni. Vite. Ah… e se pensate solo di mangiarlo, il Prosciutto di Marsicovetere, beh vi sbagliate. State solo facendo un viaggio nei profumi dell’Appennino Lucano. “Siamo orgogliosi del successo di questo evento – ha espresso Nicola Lauria, uno degli organizzatori – perché ci motiva a guardare al futuro con entusiasmo nell’organizzazione della prossima edizione targata 2025”. Già perché adesso è appena nato, ma come buon augurio che sia… il compleanno… dal primo in poi… si festeggia negli anni a seguire. Tra i partecipanti alla 15esima edizione di “Terra Madre Salone del Gusto 2024”, svoltasi presso il Parco Dora, a Torino, dal 26 al 30 settembre (grande evento internazionale dedicato al cibo buono, pulito e giusto organizzata da Slow Food, città di Torino e Regione Piemonte), anche il Comune di Marsicovetere proprio perché il Prosciutto di Marsicovetere Presidio Slow Food finalmente dopo tanti anni è diventato un bigliettino da visita oltre che per il Comune stesso anche per tutta la Val D’Agri.