Il consigliere comunale Nicola Casino, capogruppo di Forza italia ha visitato nei giorni scorsi i borghi rurali alle porte di Matera per valutare i principali disservizi e le condizioni di ordinaria manutenzione di Picciano, Timmari, Venusio e La Martella.
“Il mio impegno politico – afferma Casino- in favore della comunità materana, che mi onoro di rappresentare, mi impone di presenziare, ogni giorno, il territorio cittadino. Partendo dalle periferie, ho colto quella disattenzione che caratterizza l’Amministrazione Bennardi rispetto al tema, tanto proclamato dal Sindaco e dalla sua maggioranza durante la campagna elettorale, della rivalutazione alle periferie e dei borghi.
Partendo da Picciano B, a seguito delle criticità segnalatemi dai residenti, passando per Picciano A, fino a giungere a Timmari, Venusio e La Martella, il bilancio è identico e, purtroppo, negativo: il degrado impera e i disservizi rendono ancora più malagevole la vita di chi ci abita.
Per una questione di stile, eviterò volutamente di sbandierare in pubblica piazza i dettagli che caratterizzano la decadenza dei luoghi geograficamente più periferici della nostra città, lì dove si avverte sempre maggiormente la lontananza delle istituzioni locali, impegnate, in queste ore, a definire asset e strategie per un G20 che, probabilmente, nulla di nuovo porterà alla nostra città, se non si riuscirà ad invertire questa inaccettabile situazione di degrado urbano che caratterizza le periferie e mortifica chi ci vive.
Le periferie non costituiscono soltanto un concetto geografico ma rappresentano, altresì, un importante questione sociale.
Paradossalmente è in questi luoghi che si respira ancora forte il profumo del vicinato, che rappresenta la parte più vera della nostra comunità, il vero “centro” della nostra storia ultra millenaria e, se vogliamo, il punto di ripartenza per il nostro futuro.
In virtù di un principio di equità, la nostra missione dovrebbe essere quella di portare maggiori opportunità e servizi laddove questi ultimi sono carenti e, in alcuni casi, totalmente assenti.
Certamente le periferie non potremo spostarle geograficamente dalla loro naturale allocazione ma mi farò senz’altro promotore in Consiglio Comunale per un rilancio dei borghi rurali. Un rilancio che ripristini l’originaria qualità urbanistica voluta dai più insigni architetti degli anni ’50 che, sotto la guida illuminata di Adriano Olivetti, diedero vita a questo insuperato esperimento sociale”.
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