E’ tornato per l’ultima volta a casa Don Pietro Andriulli. Nella sua Montescaglioso e nella parrocchia dedicata a Santa Lucia che ha guidato per oltre mezzo secolo. E’ spirato nella mattinata del 28 maggio nell’ospedale Madonna delle Grazie. Era nato il 21 febbraio del 1929 in un’umile famiglia. Fu ordinato sacerdote il 26 settembre del 1954 e gli furono affidati i fedeli del suo paese natio. Per una serie di eventi, divenne parroco della piccola chiesetta di Santa Maria dell’Abbondanza, conosciuta come chiesa di Santa Lucia vecchia.
Un punto di riferimento per tutti con una personalità ricca di garbo, umanità e grande onestà. La semplicità di Don Pietro è stata ricordata da Monsignor Antonio Caiazzo durante la Santa messa delle esequie alla presenza del clero cittadino e della diocesi di Matera-Irsina nonché delle autorità civili e militari.
Più volte durante la messa è stata evidenziata la particolare devozione per la Madonna di Medjugorje e per San Pio da Pietrelcina che Don Pietro incontrò personalmente. Don Pietro raccontava spesso di quella giornata a San Giovanni Rotondo incuriosito da quel padre cappuccino di cui tanto si parlava. Una lunga mattinata in cui qualcuno gli chiese di confessare i tanti fedeli, poi esausto, nel primo pomeriggio si avviò per le scale del convento per cercare un pò di ristoro. Nel salire si aprirono all’improvviso le porte di un ascensore in cui c’era Padre Pio, gli sguardi dei due si incontrarono silenziosi per qualche minuto. Poi le parole dal tipico tono di rimprovero di Padre Pio a Don Pietro a significare che era da tempo che lo stava aspettando.
Anche difronte alla malattia, a cui nessuno sarebbe sopravvissuto Don Pietro è stato sempre sereno e fiducioso, come quando operato di carcinoma maligno alla cistifellea con gravi complicanze, si ristabilì totalmente riferendo che nella notte qualcuno lo aveva esortato ad alzarsi dal letto.
E poi ancora il viaggio a Medjugorje sulla cui collina delle apparizioni vide per tre volte un grande albero illuminarsi e poco dopo fu testimone insieme al suo gruppo della guarigione miracolosa di Silvia Buso la cui storia oggi è conosciuta come un miracolo della Madonna di Medjugorje. Un evento che come diceva lui gli aveva cambiato la vita permettendo la nascita del gruppo di preghiera Madonna di Medjugorje e la costruzione della Cappella dell’Adorazione in cui Don Pietro amava pregare.
Negli ultimi anni l’arrivo in parrocchia di Don Domenico Monaciello che il Vescovo ha voluto ringraziare poiché ha detto “si è preso cura di Don Pietro così come fa un figlio con il proprio padre”.
Anche il Sindaco ha voluto ricordare la figura di Don Pietro come riferimento per la comunità.
Commosso Don Giuseppe Frescura che oggi guida la parrocchia e che ha vissuto gli ultimi anni di Don Pietro sempre presente in chiesa.
La salma, rivolta con lo sguardo verso i fedeli è stata benedetta con l’acqua e poi incensata prima di lasciare la chiesa accolta dall’applauso commosso della comunità.
Una vita vissuta pienamente insieme e per la comunità, giocando con i giovani a calcio e a scacchi, con la porta sempre aperta per gli ultimi, il rimprovero quando occorreva e il sorriso che mai mancava. Sarà ricordato per la forte stretta di mano che non lasciava più come se volesse trasferire la sua fede, e per i suoi “pizzicotti” che arrossavano i visi ma che altro non erano che un forte abbraccio.
Maria Andriulli