Ieri in Valbasento c’è stato un sopralluogo preliminare dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli (ADM), dell’ufficio tecnico del dipartimento attività produttive della Regione Basilicata e dei tecnici del Consorzio di Sviluppo Industriale della Provincia di Matera per individuare l’area di attivazione della zona franca doganale nella Val Basento.
Con una superficie di 4205 ettari (42 mln mq), l’area della Val Basento risulta idonea per l’avvio della fase istruttoria che prevede il deposito di una progettazione esecutiva entro il 31.12.2021 al comitato di indirizzo delle ZES e agli organi competenti, da parte del Consorzio materano. Infatti la sua posizione è strategica e baricentrica per le imprese, per accelerare lo sviluppo più ampio e articolato del territorio.
Con l’avvio dell’iter, nel rispetto di alcuni criteri tecnici forniti dall’Agenzia delle Dogane, si attivano tutte le dinamiche relative a questo strumento, che renderà ancora più attrattiva l’area per gli investimenti, con notevoli ricadute di rilancio per tutta l’economia locale.
“Grazie alla fattiva collaborazione – ha dichiarato Rocco Fuina amministratore unico del Consorzio di Sviluppo- e in un’ottica di sistema, fra Regione Basilicata (assessorato alle attività produttive), il CSI di Matera, l’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, assieme agli Enti locali, si dà il via, in tempi stretti, alla richiesta di valutazione di idoneità della Val Basento a Zona Franca Doganale. Quest’azione potrà aprire grandi opportunità per le imprese insediate e per quelle che vorranno investire in Basilicata, perché potranno stoccare, manipolare e trasformare le merci in sospensione dei diritti doganali, sfruttando al massimo le potenzialità del sistema infrastrutturale. Con il completamento dell’avviamento dell’aviosuperficie Mattei, il Centro intermodale dell’agroindustria e l’Area produttiva ecologicamente attrezzata (APEA), la Val Basento si candida ad essere il centro di rilancio e di connessone della logistica della Regione Basilicata e polo mediano del collegamento tra l’area mediterranea e i mercati occidentali e del nord Europa”.