“In questi anni di attività in Consiglio regionale abbiamo potuto toccare con mano i farraginosi meccanismi della burocrazia; meccanismi che spesso vanno ad incagliarsi con altre variabili come quelle ambientali. Uno degli esempi più concreti è quello che riguarda il problema relativo alle operazioni di decommissioning dell’impianto ITREC di Rotondella. Purtroppo ci troviamo di fronte ad una situazione che deve tenere in considerazione una serie di fattori poco chiari che affondano le radici su attività dismesse ormai da decenni”.
Lo sostiene il consigliere del M5s, Gianni Perrino che in merito ha presentato una interrogazione.
“Come è ben noto – precisa – nel 2015, durante le attività di smantellamento degli impianti fu rilevata una fonte di inquinamento basata su trielina, cromo esavalente, ferro ed idrocarburi totali. Dalle prime indagini l’inquinamento fu ricondotto ai resti dell’impianto Magnox che operava nei primi anni ‘80 all’interno del perimetro dell’ITREC. Le attività di caratterizzazione, condotte a seguito del rinvenimento di questi inquinanti, hanno tuttavia aggiunto ulteriori ostacoli all’attività di bonifica e messa in sicurezza dell’area”.
“Stando a quanto dichiarato da un rappresentante di SOGIN durante un’audizione in commissioni riunite ambiente e attività produttive – aggiunge – le sorgenti di contaminazione a cui erano stati attribuiti i superamenti di soglia di trielina e cromo esavalente non sarebbero riconducibili all’impianto Magnox. Dalla relazione prodotta dal Dipartimento ambiente, in risposta ad una nostra interrogazione, si evince che i serbatoi della Magnox sarebbero stati rimossi quasi completamente, mentre, dalle attività di monitoraggio dei piezometri concordate attraverso le conferenze dei servizi sono emersi altri superamenti di solfato, ferro, manganese, nichel e fluoruri che necessitano di ulteriori approfondimenti. Emergono, poi, divergenze sulle analisi delle acque di scarico a mare e sull’organizzazione della rete dei piezometri per il potenziamento del monitoraggio. Infine si segnala l’assenza del parere dell’Asm in merito all’aggiornamento dell’analisi di rischio e adeguamenti della messa in sicurezza operativa. Questo mancato parere non consente la conclusione della Conferenza di Servizi”.
“Proprio su quest’ultimo aspetto – conclude – abbiamo deciso di chiedere un ulteriore chiarimento alla Giunta regionale. Come si può ben vedere, le attività di decommissioning proseguono in maniera non proprio agevole. Ci auguriamo che non vi siano ulteriori intoppi e che tutti gli organismi coinvolti agiscano senza nessun ritardo ed in maniera concreta”.
Fonte – Basilicatanet.it