In vista delle elezioni amministrative del 28 e 29 marzo 2010, i cittadini di Tursi si sono trovati di fronte ad una scelta radicale : dare il voto ad un sindaco di centro-destra oppure non andare proprio a votare.Il centro-sinistra non è riuscito, infatti, a presentare la lista nei termini stabiliti, e la responsabilità non è stata solo dell’Udc, che ha preferito schierarsi a destra con l’Api e il Pdl.
Mai vista una cosa del genere nella storia amministrativa di questo paese.I componenti del Pd sono rimasti a discutere fino all’alba del 28 febbraio (il giorno della consegna delle liste), per poi trovarsi in un vicolo cieco.
Inizialmente si sono opposti alla candidatura a Sindaco di Salvatore Verde (Idv), proponendo l’architetto Francesco Santamaria (Pd), per poi cambiare nuovamente idea e puntare sull’ingegner Angelo Castronuovo (componente del coordinamento regionale del Pd). Ma neppure questa soluzione ha trovato concordia d’animi.
Così, in un clima di confusione e di sfiducia l’altra lista civica è saltata dalla competizione. Nessun accordo. Nessuna lista!
E durante la campagna elettorale, il candidato Sindaco della coalizione del centrodestra, l’avvocato Giuseppe Labriola, si è trovato da solo contro il “partito del non voto”. L’unica arma rimasta agli evanescenti avversari è stata infatti il disperato tentativo di convincere i votanti a non recarsi alle urne. Ma il 73 per cento degli elettori non si è lasciata dissuadere. Non aveva certo voglia di vedere il Comune commissariato per un altro anno e ha così deciso di dare lo scettro a Labriola e ai suoi alleati.
Caterina Falciglia