“Le persone autistiche e le loro famiglie non possono più attendere oltre: si individuino le strutture sui territori, si istruisca uno studio epidemiologico, si formino degli specialisti. La Regione Basilicata si metta a programmare gli interventi previsti dalla norma regionale, anche alla luce della nuova legge approvata recentemente e inspiegabilmente non ancora promulgata, norma che doveva sanare le situazioni denunciate da noi più volte e rimaste appese da oltre un anno. Ho inviato una nota di denuncia per la non applicazione della legge al Presidente Bardi e all’Assessore Leone.
Oltre dodici mesi fa, infatti, ho presentato in consiglio regionale una mozione per chiedere l’applicazione della legge 134/2015 con particolare attenzione alla assistenza delle famiglie che si trovano a vivere situazioni correlate allo spettro autistico. Anche alla luce di un ricorso al TAR del luglio 2020, notificato a ottobre sempre 2020, da parte di diversi cittadini e cittadine lucane, genitori di ragazzi e ragazze affetti da disturbo dello spettro autistico in cui si denunciava il comportamento omissivo della Regione Basilicata sul tema autismo”.
Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“La legge infatti prevede – prosegue Braia – che ogni Regione debba garantire, tra l’altro, l’istituzione sul proprio territorio di strutture semi-residenziali e residenziali accreditate, pubbliche e private, con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare la presa in carico di soggetti minori, adolescenti e adulti (oltre che una serie di altri servizi integrati per la tutela delle persone affette dal detto disturbo e delle loro famiglie).
Una mozione, la mia, mai discussa che nasceva a supporto del senso di solitudine e abbandono di tutte quelle famiglie che in Basilicata si fanno totalmente carico del sostegno dei loro familiari con autismo, situazione che il lockdown ha ulteriormente esasperato.
L’udienza del TAR è stata fissata per il 22 settembre 2021 e giunge dopo che, il 7 settembre scorso, il Consiglio Regionale ha approvato finalmente, dopo tutti questi mesi, il disegno di legge in materia di tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico proprio in attuazione della legge n. 134 del 2015.
Legge che, però, ci risulta non essere stata promulgata né pubblicata ufficialmente, ad oggi, per poter comunicare ufficialmente al TAR la cessazione della materia del contendere e il ritiro del ricorso da parte dei legali delle famiglie coinvolte, a cui ancora una volta manifesto il mio sostegno totale e il mio adoperarmi, da Consigliere Regionale, perché si arrivi a determinare e adempiere a tutto ciò che è un sacrosanto diritto per queste queste persone e non un favore che una regione, coi suoi tempi biblici, sembra voler concedere.
Il percorso della legge sulla materia dei disturbi dello spettro autistico è stato molto lungo, forse troppo, e ancora una volta le categorie fragili pagano l’inerzia di questa amministrazione regionale. Collegato alla proposta di legge, l’Assemblea ha approvato, all’unanimità, anche un ordine del giorno, presentato sempre dal sottoscritto, che impegna il presidente Bardi e il Governo regionale, prima dell’applicazione delle ‘Norme in materia di tutela delle persone affette da sindrome dello spettro autistico e disturbi pervasivi dello sviluppo’, e in accordo con la quarta Commissione consiliare, ad istituire una Cabina di Regia super partes – con figure anche epidemiologiche – per indirizzare e accompagnare la realizzazione della legge stessa e ad attuare un cronoprogramma che vada al di là della legislazione attuale con l’obiettivo di garantire il proseguimento della vita migliorando le condizioni di tutti i soggetti affetti da spettro autistico.
Cosa stiamo aspettando ancora? Si coinvolga, è auspicabile, immediatamente l’Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, per la cui ripresa delle attività è stata approvata sempre il 7 settembre scorso dal Consiglio Regionale, all’unanimità una mozione di Italia Viva.
Si lavori anche – conclude Luca Braia – alla istituzione dei Disability Manager per gli enti locali, sempre da impegno previsto in quella mozione. Si ascoltino le associazioni specializzate e si arrivi, Presidente Bardi, ad affrontare con una unica visione di inclusività, per la Basilicata, le diverse fragilità che tantissimi cittadini e cittadine vivono sulla loro pelle o nelle loro famiglie, su tutto il territorio lucano. Gli strumenti ci sono, le norme anche, basta procrastinare ulteriormente su questi temi.”