L’approvazione, da parte della Commissione Europea, della nuova Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale per il periodo 2022-2027 penalizza duramente la Basilicata rispetto a Regioni limitrofe come la Puglia, la Calabria e la Campania.Il presidente di Confapi Matera, Massimo De Salvo, critica duramente la decisione della Commissione Europea e disapprova anche l’inerzia della Regione Basilicata che non si è resa conto dell’enorme svantaggio competitivo cui andranno incontro le piccole e medie imprese lucane nei prossimi anni.
Infatti, l’inserimento della Basilicata nella fascia che comprende anche Molise e Sardegna, comporta la perdita di ben 10 punti percentuali negli aiuti rispetto a Puglia, Calabria, Campania e Sicilia, innescando una competizione tra territori limitrofi che contrasta anche con le finalità dell’Unione Europea di ridurre le disparità, contrastare lo spopolamento, contribuire alla transizione verde e digitale.
È noto, inoltre, che in Basilicata i dati del Pil sono falsati dalla presenza di fonti esogene (Stellantis e grandi compagnie petrolifere) che non producono né occupazione, né ricchezza per il territorio regionale, almeno non nei termini di cui ci parla il Prodotto Interno Lordo.
Questa decisione, dunque, rischia di azzerare o compromettere ogni ipotesi d’investimento in Basilicata, penalizzando soprattutto quelle aree industriali che sono vicine ad altre regioni e che, grazie ai servizi offerti, hanno finora attirato numerose imprese. Che cosa accadrà adesso – si chiede il presidente De Salvo – se a pochi chilometri di distanza sarà possibile ottenere aiuti più sostanziosi? È possibile che la Regione Basilicata non abbia prestato la giusta attenzione ai parametri europei e non abbia agito di conseguenza?
In attesa del decollo della ZES, su cui si stanno accumulando enormi ritardi e dalla quale non abbiamo finora avuto alcun vantaggio – conclude il presidente di Confapi Matera – questa decisione infligge alle piccole e medie imprese lucane un ulteriore, gravissimo, colpo. Per questo motivo chiediamo un incontro urgente al Presidente Bardi per discutere dei possibili rimedi a questa situazione. In particolare, proponiamo di chiedere una deroga alla Commissione Europea perché, nel valutare il Pil, si tenga conto delle ricadute dirette sulla Basilicata.