L’ampliamento della piattaforma di rifiuti speciali (leggi fanghi di estrazione petrolifera), in agro del Comune di Guardia Perticara (PZ), sicuramente non va nella direzione auspicata della riduzione di rifiuti come la rivoluzione ecologica suggerirebbe. Con il provvedimento autorizzativo per l’ampliamento della piattaforma di rifiuti speciali di Guardia Perticara, la Giunta Bardi, segna un ulteriore record negativo in tema ambientale.
L’approvazione dell’incremento dell’uso della discarica, per giunta, ipotecando i prossimi 12 anni per smaltire altri 500.000 mc di rifiuti speciali, con relativa produzione di percolato, a nostro avviso, non è certo il migliore dei sistemi per fare quella rivoluzione verde ed ecologica. Una rivoluzione che, viceversa, grazie ai fondi del PNRR, si dovrebbe oltremodo garantire a un territorio abbondantemente provato da inquinamento e desertificazione.
Eppure la maggioranza regionale è la stessa che a settembre 2021 aveva redatto un documento preliminare sulle attività di pianificazione in materia di gestione dei rifiuti e sulla disciplina nazionale di recepimento delle direttive europee relative al pacchetto “Economia circolare” che stabilisce obiettivi significativi di riduzione del uso delle discariche, impegnandosi ad una progressiva riduzione dell’uso delle discariche. Evidentemente, il presidente Bardi, dopo aver chiesto alla sua giunta di adeguare le normative in materia di ambiente alle direttive comunitarie, ha dovuto rispondere alla domanda delle compagnie petrolifere, anche di fuori regione, di smaltire quasi un milione di mc di rifiuti. Una montagna di rifiuti fuori terra, a ridosso del comune di Guardia Perticara, interessato da spopolamento e desertificazione. Motivo trainante della scelta, la scarsa densità abitativa. E mentre il gatto si morde la coda, la regione così continua a sostenere accordi con le compagnie petrolifere. Compagnie che nel silenzio generale di (quasi) tutte le forze politiche, continuano a dettare l’agenda strategica regionale, stabilendo quale territorio svuotare a proprio uso e consumo.
Europa Verde –Verdi Basilicata ritiene che questo sia l’ennesima dimostrazione del fallimento delle politiche ambientali ed economiche attuate dalla giunta Bardi, addirittura in contrasto con il piano nazionale di ripresa e resilienza, soprattutto in materia di rifiuti. Chiediamo quindi al generale Bardi di adempiere alle direttive UE 2018/1147 (Best Available Techniques, BAT), adeguando il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, in recepimento di quanto decretato dalla Commissione europea (nota ARES 2020-7646779 del 16.12.2020), condizione abilitante per l’utilizzo del Fondo di coesione.
Europa Verde – Verdi Basilicata, si schiera in favore del territorio e dalla parte dei cittadini di Guardia Perticara, delle comunità limitrofe, delle associazioni ambientaliste e di tutti i lucani che hanno diritto a vivere in un territorio ecologicamente sano e accogliente, capace di offrire risposte alla domanda imprenditoriale locale, agricola e a vocazione turistica di questa terra. EV Basilicata, inoltre, chiede alla maggioranza di centrodestra che amministra la regione di procedere immediatamente alla revisione del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) che, così stante, ipotizza fino ad oltre il 2030 l’incremento di rifiuti da conferire in discarica. Denunciamo altresì l’azione della giunta Bardi attuata in contrasto con le direttive Europee in materia ambientale. Chiediamo che il provvedimento autorizzativo per l’ampliamento della discarica di Guardia Perticara venga rivisto o completamente annullato.
Invitiamo altresì le forze politiche di opposizione a manifestare con noi una chiara e netta posizione di contrarietà per un modus operandi regionale in spregio alla sostenibilità di cui questa regione necessità. Invitando da subito tutte le forze politiche, sociali e civiche ad unirsi in un percorso di costruzione alternativo, basato sui temi dell’ambiente, della salute pubblica, della transizione energetica ed ecologica, sulla risposta occupazionale e di una migliore qualità della vita.
Giuseppe Digilio
coordinatore Regionale di Europa Verde