“Le proposte della Conferenza delle Regioni per assicurare misure urgenti alle aziende agricole colpite dagli effetti della guerra in Ucraina e dai maggiori costi dell’energia sono alla base dell’iniziativa che intendiamo svolgere insieme ai soggetti sociali del mondo agricolo, alla politica regionale e ai Sindaci”.
È quanto afferma l’assessore alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Francesco Cupparo aggiungendo che nel documento della Conferenza delle Regioni “si sostiene prioritariamente la necessità di provvedimenti nazionali immediati per favorire la liquidità delle imprese e sui costi energetici, come la riduzione delle accise sul carburante e dell’Iva. Sono inoltre indispensabili misure di sostegno a determinate produzioni agricole, prevedendo una maggiore attenzione alle culture cerealicole e industriali destinate all’alimentazione umana e zootecnica.
La posizione degli assessori regionali all’Agricoltura nei confronti dell’Unione Europea è chiara: si devono modificare alcune condizioni, come il tetto massimo per gli aiuti di Stato, in modo da sostenere le imprese sui maggior costi di carburanti, mangimi e fertilizzanti. Servono modifiche alla Pac e al PSN 23-27, spostando temporalmente gli obiettivi al fine di superare la crisi incrementando la produttività agricola. In tal senso servono anche maggiori superfici per coltivare mais, grano, soia e girasole, cercando di limitare i danni alla nostra produzione agroalimentare d’eccellenza e alla zootecnia. È urgente la disapplicazione delle superfici a riposo e degli obblighi di diversificazione culturale. Fondamentale la deroga alla disciplina degli aiuti di Stato. Pertanto si ritiene necessario che il Quadro temporaneo per le misure legate alla pandemia sia prorogato a dopo il 2023 e che se ne preveda uno specifico per il settore agricolo e agroalimentare. A sostegno di queste proposte – aggiunge Cupparo – tutti devono fare la propria parte”.
“Sulla questione dei danni sempre più ingenti provocati dai cinghiali inoltre – sottolinea l’assessore – da evidenziare la nuova azione messa in campo dalla Conferenza delle Regioni sulle maggiori criticità dovute alla mancata gestione della fauna selvatica. Le Regioni concordano sulla necessità di provvedimenti immediati e d’urgenza che prevedano, tra l’altro, dei piani di controllo con braccata, l’ampliamento dell’attività venatoria per gli ungulati, nelle zone protette la possibilità di intervento, il recupero certo dei danni pensando anche alle risorse delle concessioni governative, ad una riforma dell’Ispra su base regionale, del nuovo personale per la vigilanza venatoria e un suo coordinamento sul territorio”.