“Il poco tempo non giustifica né il silenzio e né l’omissione della verità. La bontà delle iniziative messe in campo durante il mio mandato sono nei dati Istat e Ismea per Pil agricoltura, valore aggiunto, export e sostenibilità ambientale. Le iniziative oggetto di critica sono state tutte costruite e condivise, oltre che ratificate, dal tavolo verde e in continuità nell’applicazione proseguite dal suo collega Fanelli. Il silenzio plateale da noi denunciato é anche quello della sua assenza alle commissioni riunite per l’istruttoria del bilancio, che l’Assessore all’Agricoltura ha chiaramente snobbato, evitando un confronto nel merito delle questioni.
L’evento organizzato da Unità Contadina a Lavello era l’occasione in cui avrebbe potuto raccontare come intende svolgere il ruolo di guida del Dipartimento Agricoltura e come intende indirizzare l’uso dei fondi europei del PSR oltre che far comprendere come, dove e quando avrebbe trovato le coperture per affrontare le tante emergenze esistenti e le promesse fatte, anche dai suoi predecessori sui temi legati agli extra costi di energia, carburante, fertilizzanti e fitofarmaci. Sul sostegno alle colture cerealicole, sugli accordi di organizzazioni di produttori e sulle filiere e sul lavoro fatto nei 4 anni del mio mandato faccio parlare i dati ed i fatti, così come sulle politiche agronomiche sostenute come l’integrato, il biologico e sul sodo, quelli sulle migliaia di aziende coinvolte, come il mercato si è evoluto e rafforzato in questi anni.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Centinaia sono le imprese agricole lucane – prosegue Braia – beneficiarie del IV Bando Nazionale MIPAF “Contratti di Filiera Nazionale” che hanno generato oltre 170 milioni di euro di investimenti: è la più grande dimostrazione che la politica regionale voleva lavorare al futuro dell’agricoltura. Le nostre imprese attendono il co-finanziamento regionale che solo oggi, a bando concluso, si è potuto definire nel suo importo definitivo e a cui vanno trasferite le risorse che consentiranno alle aziende di chiudere gli investimenti e poter partecipare così eventualmente al quinto bando di prossima uscita. È dal maggio 2019 che abbiamo sottoposto il tema e chiesto un pronunciamento chiaro. Al netto delle polemiche inutili e le strumentali posizioni spero che il presidente Bardi e Cupparo rispettino gli impegni e le scelte politiche da noi fatte oppure prendano – se hanno coraggio – una scelta differente e se ne assumano le responsabilità di fronte alle migliaia di operatori coinvolti.
Solo per la Basilicata le cifre sono importanti: i progetti di investimento presentati ammontano infatti a 168 per 170.622.363,76 euro a valere su 16 filiere. Il parere di competenza in merito alla compatibilità degli interventi proposti con la programmazione regionale che era stata inviata dall’Autorità di gestione del FEASR al MIPAFT, nota prot. 47562/12A2 del 15 marzo 2018. Con la nota i Dirigenti Generali del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali e del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata comunicavano la disponibilità al cofinanziamento, nella forma di contributo in conto capitale, per il 15% del totale. L’Assessore Cupparo dovrebbe solo essere fiero, da lucano, per questo tipo di eredità ricevuta. Sarò il primo ad essere contento se riuscirà a fare meglio di chi l’ha preceduto, me compreso.
L’assessore Cupparo, pertanto – conclude il Consigliere Braia – farebbe solo bene, oggi, a non procrastinare più e a cominciare a convocare i vari tavoli per interloquire e trovare soluzioni con il comparto tutto, l’approvazione del bilancio è in dirittura di arrivo. Donato Lomio, coordinatore del tavolo ed organizzatore dell’incontro di Lavello, dove si è registrata la presenza del sottoscritto ma non quella dell’Assessore o del dipartimento, seppure invitati, a nome di tantissimi agricoltori ha già risposto alle farneticanti esternazioni del Senatore De Bonis con informazioni fondate sulle pratiche agro-ambientali in Basilicata. Lo ringrazio per aver precisato diverse cose. Bastava essere presenti tra gli agricoltori, da parte della Regione, come consiglio di fare in ogni occasione, anche quelle scomode, per raccontare la propria visione sulla cerealicoltura e su tutto il resto e non rimbalzare comunicati stampa senza affrontare direttamente le questioni agricole e tutte le criticità.”